Zanshin: il “Qui ed Ora” nel Karate

Immagina un arciere che ha caricato il suo arco ed è pronto a scoccare la sua freccia verso il bersaglio.

In quell’esatto momento, l’arciere, ha piena consapevolezza della sua respirazione, controlla l’inspirazione rendendola profonda e regola l’espirazione rendendola graduale e continua.

Sente i suoi piedi ancorati a terra come se fossero robuste radici di un albero secolare. Le gambe sono rigide ma non tese. Le mani sono un tutt’uno con l’arco che risulta ben teso e fermo, in perfetto allineamento con il corpo.

Lo sguardo è ampio, profondo e concentrato verso il bersaglio e verso l’obiettivo: il centro.

Tutto questo porta al risultato. Tutto questo è Zanshin.

Zanshin è una parola usata nelle arti marziali giapponesi per indicare uno stato di alta e profonda concentrazione sull’azione che si sta compiendo e sul risultato che ne conseguirà e oltre. In parole ancor più semplici, Zanshin è la piena consapevolezza del proprio corpo, della propria mente e dell’ambiente che ci circonda.

Questo non deve essere visto, e soprattutto vissuto, come sforzo fisico-mentale ma, anzi, deve divenire una pratica naturale come un automatismo fisiologico.

Lo Zanshin può essere presente nella vita quotidiana se riusciamo a porre la nostra attenzione non più sulle azioni compiute ed i traguardi raggiunti, bensì sul processo che ci porta ad essi.

Se la nostra attenzione rimane sul percorso scelto, il risultato, qualunque esso sia, sarà solo una conseguenza dei nostri intenti.

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