Cerimonia del Saluto – Karate

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空手は礼に始まり礼に終わる
“Karate wa rei ni hajimari rei ni owaru”
“Il karate inizia e finisce con il saluto”

Non è un caso che il primo precetto del kyokun tradizionale sia proprio “Il karate inizia e finisce con il saluto”. Fare il saluto è sicuramente la regola più importante perché è dall’idea del rispetto per se stessi e gli altri che si sviluppano tutti gli altri principi. Il saluto, che nel karate è rappresentato dall’inchino, inizia e conclude ogni tipologia di esercizio. Facendo sempre il saluto non solo impariamo l’umiltà ma possiamo prendere coscienza e riflettere sul valore autentico del karate che non è un atto di violenza ma un percorso di conoscenza del sé. Fare il saluto ci ricorda che l’espressione “aggressiva” del karate è solo il mezzo attraverso il quale apprendiamo uno stile di vita incentrato sul rispetto, la moralità e l’armonia. In questa ottica, il saluto verso il compagno con cui ci stiamo esercitando assume un significato centrale: il nostro compagno è lo specchio in cui ci riflettiamo per crescere lunga la strada del karate.

Ogni lezione inizierà e terminerà con il saluto tradizionale.

All’inizio e alla fine della lezione ci si posiziona in fila uno di fianco all’altro e dal grado di cintura più basso a quello più alto:

  • Quando il maestro o l’allievo più anziano dice “seiza”, ci si siede sulle ginocchia rivolgendosi verso lo  shōmen ovvero la parete dove viene appeso il ritratto del maestro fondatore;

  • Quando sono tutti in posizione, il maestro o l’allievo più anziano dice “mokuso” che significa “pensare in silenzio”. Tutti chiudono gli occhi e lasciano andare i pensieri per trovare la giusta concentrazione;

  • Quando il maestro o l’allievo più anziano dice “mokuso yame”, fine della meditazione, tutti aprono gli occhi perché la meditazione si è conclusa;

  • Il maestro o l’allievo più anziano dice shōmen ni rei”, saluto al maestro fondatore, e tutti si inchinano verso il maestro fondatore;

  • Il maestro o l’allievo più anziano dice sensei ni rei, saluto al maestro, e gli allievi si inchinano al maestro dicendo: ōnegai shimasu”, per favore insegnami, all’inizio della lezione e arigatōgozaimashita, grazie per avermi insegnato, alla fine della lezione;

  • Il maestro o l’allievo più anziano dice “otagai ni rei”, saluto ai compagni, e gli allievi fanno il saluti tra di loro dicendo le stesse frasi che si rivolgono al maestro ad inizio e fine lezione.

  • Il maestro o l’allievo più anziano dice “kiritsu”, in piedi, e il maestro e solo dopo gli allievi si alzano facendo un ultimo inchino da in piedi.

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